La conservazione della natura è l’insieme di quelle pratiche volte a preservare la quantità e qualità attuali del capitale naturale per le prossime generazioni.
Cosa si intende per conservazione della natura?
Con il termine ‘conservazione della natura’ si intendono quelle azioni, prima scientifiche e poi politiche, attraverso le quali si garantisce il buono stato di conservazione nel tempo del ‘capitale naturale’. Termine che a sua volta comprende la biodiversità, il mondo minerale che la ospita e tutte le risorse superficiali e sotterranee come acqua, sabbia, gas, olii, metalli, etc.
Gli spazi aperti vicini al mare, come questa prateria presso la spiaggia di Policoro (Basilicata), sono oggi fortemente rarefatti o scomparsi nel Mediterraneo. Tra le cause c’è il consumo sempre crescente di suolo e alla loro sottovalutazione da parte dell’opinione pubblica.
Spesso infatti, quando si parla in generale di ‘conservazione della natura’, si pensa solo alle foreste, dimenticando tutta quella eterogeneità ambientale che rende questo mondo così ricco, vario ed unico.
Perchè è importante la conservazione della natura?
L’importanza della conservazione del capitale naturale risiede nel suo ruolo chiave nei confronti delle generazioni di uomini e donne che verranno.
Il benessere alimentare, energetico e sociale dell’umanità dipendono direttamente dalle materie prime e dalla biodiversità. Quindi che un buon stato di conservazione di questi elementi naturali garantisce nel tempo:
- meno carestie
- meno fenomeni meteorologici estremi
- meno crisi energetiche
- meno guerre per le risorse naturali
In definitiva, la conservazione della natura è il modo più economico e quindi sostenibile per prolungare la prosperità nel tempo della specie umana sul pianeta Terra. Quindi è anche un atto d’amore e rispetto verso chi verrà.
Come viene conservata in concreto la natura?
Esistono varie modalità di conservazione della natura. In generale, bisogna tenere in conto che la principale causa di deterioramento del capitale naturale è il consumo di suolo per uso agricolo, industriale ed urbano. Questo si traduce in sottrazione di habitat alla biodiversità e rimozione di elementi chimici da miniere e giacimenti, infine esaurimento degli uni e degli altri.
Perciò, su questo pianeta non solo la vita è a rischio: anche prodotti sotterranei dati per scontati, come alluminio e zinco, sono oggi a rischio di estinzione. Per questi motivi, il modo più efficace per tutelare queste risorse è limitarne usi e abusi, attraverso:
- creazione di aree off-limits o ad accesso limitato
- creazione di leggi che tutelino queste aree con accordi multi-generazionali
- organi pubblici e privati che vigilino sul corretto adempimento di queste leggi di tutela
Alcune di queste aree di tutela possono essere (in ordine decrescente, dalle più stringenti alle meno): riserve integrali, parchi nazionali, parchi regionali, oasi, rifugi, proprietà private e giardini. ‘’Come?!’’ direte ‘’Giardini?’’. Ebbene sì, la protezione e conservazione della natura comincia proprio dal giardino di casa! Scopriamolo nel prossimo paragrafo.
Cosa posso fare io per conservare la natura?
Quei soggetti tanto fortunati da poter disporre di uno piccolo spazio verde dentro o intorno casa, possono contribuire alla conservazione della natura.
Per esempio, in primavera ed estate, un semplice atto come una sfalciatura del prato meno invasiva e meno frequente, che evita il taglio radente al suolo come nel ‘prato all’inglese’, permette di sostenere per molti mesi una miriade di organismi strettamente dipendenti dai micro rifugi esistenti tra uno stelo e l’altro e tra il suolo e il manto erboso.
In autunno e inverno invece, quando il prato non cresce più tanto vigorosamente e cadono le foglie, è importante lasciare uno strato di quest’ultime. Infatti offre luoghi di ibernazione a tutta un’altra varietà di animali. Questi sfruttano lo strato di aria calda tra suolo e foglie per sopravvivere ai rigori delle due stagioni.
Oltre ad una gestione più sostenibile degli spazi verdi di casa (balconi compresi!), diverse azioni possono aiutare a ridurre la propria impronta ecologica.
- volontariato in centri di recupero di fauna e flora
- azioni di citizen science solitarie o in gruppi organizzati
- turismo più decentralizzato, verso mete meno battute
- maggior riciclaggio dei rifiuti privati
- minor uso di carta e benzina
Conservazione e OutBe
OutBe offre servizi di tutela e miglioramento del territorio, in un’ottica tuttavia duplice e complementare: conservazione unita al restauro del capitale naturale. Non basta più limitarsi a conservare quanto rimasto, ma occorre fare un passo ulteriore e cominciare a rigenerare quanto perduto.
OutBe offre l’opportunità di creare piccoli spazi artificiali da naturalizzare in aree circoscritte. Creiamo micro-habitat utili per tutelare luoghi di riproduzione, rifugio e alimentazione per quella biodiversità associata. Nel primo caso, agli ambienti umidi, e nel secondo al polline.
Il progetto stagni vuole infatti proteggere la categoria della biodiversità italiana più minacciata al momento, insieme a quella degli ambienti dunali e litoranei, ossia quella dei vertebrati e invertebrati semi-acquatici strettamente dipendenti da acque dolci ferme.
Il progetto impollinatori, mira a tutelare un’altra categoria degli impollinatori meno considerati, che comprendono tra gli altri farfalle, coleotteri, mosche e api selvatiche.
Entrambi i progetti mirano a unire realtà agricole o industriali, ospitanti gli spazi da creare, con realtà esterne sponsorizzatrici. Questo attraverso l’obiettivo comune di una biodiversità più resiliente e diffusa sul territorio Italiano. Il processo segue un metodo scientificamente provato e logisticamente duraturo.